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MAG

25

2020

#LACULTURACURA

TRE LUOGHI PER RIGENERARSI


Oggi i tram di Milano si colorano con le opere di Lorenzo Marini, 40 anni fa i borghi dipinti combattevano lo spopolamento, dopo la caduta del comunismo a Tirana l'allora sindaco (oggi primo ministro) Edi Rama investiva in progetti artistici nella sua città: perchè la cultura cura, la bellezza ci salva.

Ne abbiamo discusso con Diego Ricci in una gradevole serata che potete riascoltare qui: ASCOLTA LA SERATA #LACULTURACURA

Per tutti coloro che ci hanno seguito, ecco i dettagli dei tre percorsi che vi abiamo suggerito, per camminare tra la bellezza ma non tra la 

VALLE OLONA, da Castiglione Olona a Torba (a piedi) oppure da Castiglione Olona a Castellanza (in bici): si parte da Castiglione Olona, poete parcheggiare in via XXIV maggio, dove trovate certamente posto nei parcheggi dell'area industriale. Da lì iniziate a camminare lungo il sedime della ex ferrovia della Valmorea (il percorso completo era Mendrisio-Castellanza, oggi molti tratti sono recuperati come ciclo-pedonale) partendo dal casello di Castiglione e muovendovi in direzione Gornate Olona. Dopo 200 metri circa incontrerete sulla sinistra un ponte medioevale sul fiume Olona, potete attraversarlo e godervi lo spettavolo rinascimentale del borgo. Dopo la visita riprendete il cammino passando al di sotto di una brevissima galleria. Vi serviranno circa 20 minuti a piedi per arrivare all'attraversamento di S.Pancrazio, dove si apre anche un bello scorcio sul fiume. Attraversate la strada carrabile e proseguite sulla ciclopedonale per altri 15 minuti sino ad arrivare a Torba, dove sulla destra della ciclabile incontrare il Monastero, ogi proprietà del FAI e visitabile dal mercoledì alla domenica dalla 10 alle 18 (E' un luogo d'incanto, concedetevi il tempo di conoscerlo). Se siete in bicicletta potete proseguire lungo la Valle Olona sino a Castellanza (sono 18 km in totale, a questo link le mappe e le tracce gpx)

VALLE DEL LANZA, IL SENTIERO DEGLI SPALLONI: nel comune di Bizzarone, in uno dei punti più prossimi alla Confederazione Elvetica sono ancora visibili i vecchi presidi di frontiera: cancellate ormai isolate, ramine solo in minima parte ancora in piedi e cippi di confine. Simboli di una linea di confine spesso valicata anche per scopi illeciti. Le Prealpi sono un confine naturale tra Italia e Svizzera, luogo d’incontro e di scambio, che ha portato, nel secolo scorso, allo sviluppo del fenomeno del contrabbando di merci, in violazione delle leggi doganali. Popolarmente chiamati “spalloni”, gli uomini artefici del passaggio di merci attraverso il confine, hanno operato dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento. La loro denominazione “spallone", sta a significare quello che si trasportava sulle spalle, per valli e montagne, ovvero, una "bricolla" e cioè un pacco confezionato come uno zaino, dal peso di circa 40 kg, contenente merce di contrabbando. Gli “spalloni” non operavano da soli ma organizzati in gruppo e al servizio di un impresario. Inizialmente occupati a introdurre in Italia zucchero, tabacco e, successivamente il caffè, la pratica registra una battuta d’arresto durante la Seconda Guerra Mondiale, momento in cui il traffico subisce un’inversione di rotta, per portare in Svizzera, isolata per gli eventi bellici, il burro. La ripresa, negli anni Cinquanta del Novecento, sarà invece dedicata al traffico di sigarette. A Gandria (Cantone Ticino) esiste il Museo delle Dogane Svizzere, con una sezione storica dedicata a questo tema. Qui le mappe

SACRO MONTE, DALLA PRIMA CAPPELLA ALLA CRIPTA E AL SANTUARIO: a Varese 2 km di sola bellezza, da percorrere lentamente, in salita, lungo l'acciotolato della via Sacra. Si aprono 14 cappelle, capolavoro di architettura, scultura e pittura dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità nel 2003. Mentre le montagne di Varese, Como, la Svizzera disegnano le linee del paesaggio intorno a voi, avvicinerete gli occhi agli interni delle cappelle e troverete tutta l'umanità.
Pastori, Santi, mariuoli, musici, sapienti, cavalli, cani, pace e violenza: le statue a grandezza naturale in cotto che si trovano all'interno delle cappelle raccontano i misteri del Rosario facendovi partecipare anche tutta l'umanità del seicento, secolo in cui la grande opera viene realizzata. Si parte dalla prima cappella e si cammina a piedi per 2 km in salita (richiede dai 60 ai 120 minuti a seconda del tempo che volete dedicare alla contemplazione del paesaggio e delle cappelle). Arrivati al borgo, entrate nella Cripta, la più antica chiesa del Sacro Monte, il cuore della fede varesina. Tutti i luoghi di visita riaprono il 30 maggio 2020, prenotate i biglietti.