MAR
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2015E TU CHE STAGE FAI?
IL RACCONTO DI ALESSANDRO E CHIARA DELLA LORO PRIMA ESPERIENZA DI LAVORO IN UN BENE FAI
L’Istituto “Eugenio Montale” di Tradate offre ogni anno ai suoi studenti, la possibilità di effettuare un periodo di alternanza scuola lavoro.
“Che barba!” direte voi e invece vi sbagliate!
Durante questo periodo (che per noi studenti del quarto anno è di tre settimane), veniamo messi alla prova nel mondo del lavoro e abbiamo, così, la possibilità di sperimentare questo campo da vicino, guadagnando esperienza per impieghi futuri (Con questa crisi? Chissà …)
Noi siamo Chiara e Alessandro, due studenti di questo istituto.
Grazie alla nostra professoressa di storia dell’arte, che ha ampliato la scelta dei luoghi in cui poter dare il via a questa attività, diversi beni culturali sono stati aggiunti all’elenco in cui noi ragazzi potevamo recarci.
E noi dove siamo capitati?
Su una nave di pirati!
No, ovviamente scherziamo, ma è stata comunque un’avventura incredibile!
Abbiamo passato tre settimane a darci da fare nel Monastero di Torba.
A questo punto vi chiederete, “Ma cosa mai ci può essere di così tanto da fare in un monastero?”
Dopo aver appurato che il luogo non era infestato, abbiamo subito trovato ad aspettarci un ambiente accogliente, in cui non si riesce mai a stare con le mani in mano.
Abbiamo conosciuto persone fantastiche, come le educatrici museali, che abbiamo seguito nelle visite guidate con i bambini e i ragazzi in visita al monastero.
Con una macchina fotografica professionale, infatti, andavamo in giro insieme agli altri studenti, documentando con delle fotografie ciò che accadeva intorno a noi.
Siamo dunque entrati in contatto con tantissime persone, specialmente i bambini, che abbiamo anche aiutato nelle attività di laboratorio che si tengono qui nel monastero e che sono pensate per ragazzi di diverse età.
Dopo aver seguito passo dopo passo alcune di queste visite e dopo aver letto depliant e schede informative, eravamo ormai pronti ad illustrare il luogo ai visitatori, rispondendo alle loro domande e mostrando loro le curiosità che pullulano nell’intero complesso.
Insomma, tempo per essere timidi non ce n’era.
Ci trovavamo di fronte a perfetti estranei, in un luogo che conoscevamo malapena, ad illustrare gli affreschi come se li conoscessimo da sempre.
Modestie a parte, ce la siamo cavata bene e perfino chi è sempre stato timido (dito puntato contro Chiara!) è riuscito a mettere da parte anni e anni di paura nel parlare di fronte ad altri.
Il nostro periodo di stage è capitato inoltre nel bel mezzo di uno dei più importanti eventi organizzati dal FAI: le giornate di primavera.
In queste due giornate abbiamo avuto a che fare con moltissime persone.
Tra volontari e visitatori, siamo entrati a contatto con diverse realtà e abbiamo potuto, così, scoprire cosa spinge la gente ad avvicinarsi all’ambiente culturale.
Eravamo incaricati di accogliere le persone dagli appositi banchetti, allestiti in occasione di queste giornate.
L’abbiamo trovata un’esperienza nuova in quanto non si avvicinava minimamente a qualcosa che avevamo già fatto in precedenza.
Ci siamo resi conto di quanto sia importante che i ragazzi della nostra età si avvicino all’esperienza del volontariato e della cultura.
Non rimpiangiamo la scelta fatta nel venire qui piuttosto che in un albergo o in un’agenzia viaggi (come aveva inizialmente proposto la scuola).
L’ambiente del monastero è accogliente e piacevole e sicuramente ci piacerebbe continuare a frequentarlo in futuro.
Ci siamo trovati veramente bene e speriamo che anche gli stagisti che arriveranno dopo di noi, saranno entusiasti tanto quanto noi.